Come funziona la terapia

Prima accoglienza

Il primo incontro informativo e’ uno spazio dedicato all’ascolto delle problematiche personali e allo scambio di informazioni utili sui tipi e le modalità di intervento che si possono offrire. Spesso è anche l’occasione per dissipare i pregiudizi e le paure irrazionali associate comunemente allo svolgimento di un percorso psicologico.

Esplorazione del problema e della domanda

Quando la persona decide di intraprendere un percorso psicologico, vengono dedicati i primi 3/4 incontri all’esplorazione della situazione problematica e alla valutazione della richiesta che viene fatta. Gli incontri sono caratterizzati da un’intervista dettagliata sulla storia di vita e sulle diverse aree di funzionamento della persona al fine di individuare obiettivi costruttivi e realistici. Questi primi incontri sono inoltre utili per valutare la presenza della motivazione e della compatibilità necessarie alla collaborazione.

Consulenza o Psicoterapia?

Viene proposta una consulenza/sostegno psicologico quando il problema presentato è circoscritto ad un’area specifica di funzionamento e all’esigenza di una migliore comprensione e gestione pratica dello stesso. Viene proposta una Psicoterapia quando invece il disagio della persona, pervasivo e dinamicamente significativo, è fondato sulla disfunzionalità di modalità intrapsichiche e interpersonali strutturate e complesse.

Modalità e Tempi

La consulenza/sostegno, in quanto processo di definizione della situazione problematica e di esplorazione delle risorse ed opzioni per gestirla, si articola in un ciclo incontri, generalmente a breve termine. La psicoterapia nel mio studio di Treviso, in quanto processo di cura, recupero, maturazione della struttura globale e profonda della personalità, prevede invece un percorso più a lungo termine. Il raggiungimento degli obiettivi rimane, in ogni caso, il parametro principale a partire dal quale si valuta e si concorda insieme l’interruzione degli incontri. Esso dipende in gran parte dalla collaborazione e dall’impegno attivo del paziente, anche al di fuori della seduta psicologica. Eventuali difficoltà relative al lavoro o alla relazione, spesso proiezione delle proprie modalità disfunzionali di trattare sé stesso, l’altro e la vita, divengono invece importante oggetto del lavoro in seduta. In ogni caso ci si accorda su una seduta di conclusione del lavoro svolto, degli obiettivi raggiunti ed eventualmente, degli aspetti o delle aree di lavoro ancora inesplorate. Verrà stabilito, secondo le reciproche esigenze, uno spazio settimanale fisso.

In media una terapia può durare da 3 mesi a 3 anni. (Questo e’ un valore del tutto soggettivo). La terapia finisce quando la persona ha raggiunto il proprio obiettivo, che era stato concordato con il terapeuta.

La seduta settimanale avrà una durata di 50 minuti.

Verrà concordato l’impegno ad essere presente e puntuale da parte di entrambi. Solo in caso di eccezioni ed urgenze è possibile chiedere il recupero della seduta in altro giorno, nella settimana corrente o successiva. Nel rispetto dell’impegno preso, le sedute disdette all’ultimo momento o saltate senza avvertimento sono soggette a pagamento. Verrà firmato un modulo di consenso al trattamento dei dati e di accordo sui suddetti termini della collaborazione.

Quanto emerge in seduta e’ protetto dal segreto professionale.

Quando e perché chiedere aiuto

In alcuni momenti critici della vita (fasi della crescita, cambiamenti, perdite, problemi etc.) mantenere uno stato di serenità e di benessere risulta difficoltoso. Ci si sente confusi, impotenti, spaventati, soli, bloccati in una situazione che apparentemente sembra senza uscita. Altre volte il malessere è invece qualcosa che ci portiamo dietro da molto tempo. Ci rassegniamo ad esso quasi facesse parte integrante di noi e della nostra esistenza. La sofferenza è un segnale di allarme importante, ci testimonia che stiamo trascurando qualche bisogno fondamentale. Se non la usiamo come stimolo per cambiare le cose, la sofferenza diventa patologia. È sconsigliabile trascurare e minimizzare il malessere che avvertiamo. Affrontare i problemi prima che si aggravino consente di trovare sollievo in tempi più brevi, prima che le conseguenze (e le conseguenze delle stesse), abbiano reso tutto più complesso. Impegnarsi per sé stessi, per vivere pienamente la propria esistenza è una scelta, l’alternativa a quella di rimanere passivi, dipendenti, rassegnati, arrabbiati verso ciò che è esterno a noi; è l’azione, l’unica, che può condurre all’autorealizzazione.

Accrescere la consapevolezza dei processi che mettiamo in atto nel relazionarci con noi stessi, con gli altri e con i nostri obiettivi di vita e agire scelte e decisioni più coerenti con le nostre emozioni e con i nostri bisogni più autentici è la strada per concretizzare il nostro benessere.

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